[Fedora-it] Commenti sul ticket #170 (FESCo)

Alexjan Carraturo axjslack a gmail.com
Mar 30 Giu 2009 11:48:37 UTC


Il giorno 30 giugno 2009 13.27, Francesco
Crippa<fcrippa a byte-code.com> ha scritto:
> ----- "Lorenzo Villani" <lvillani a binaryhelix.net> wrote:
>> Qui si parla di mettere l'utente di fronte alla possibilità di scelta,
>> non nascondere all'utente le alternative.
>
> credo che si parli di cambiare COMPLETAMENTE la figura dell'utente.
>
> Dal mio punto di vista l'utente e' una PERSONA che vuole soddisfare i suoi bisogni primari:
>  - leggere la posta
>  - scrivere un documento
>  - navigare siti porno
>  - ...
>
> come ci riesca e' irrilevante (e, infatti, per la maggior parte della gente usare linux, software open, o "piratare" office e' del tutto irrilevante...)
>
> Una distribuzione/progetto linux puo' avere diversi scopi (diffondere la cultura open, creare il miglior software per risolvere qualche problema, divertirsi, dimostrare di essere in grado di fare una certa cosa...), ma deve prima di tutto essere di una qualche "utilita' oggettiva" per poter sopravvivere.
>
> Questo non significa che non possa essere utile e divertente partecipare a progetti di sicura INUTILITA' oggettiva (vedi hurd, etc...), ma non si puo' coinvolgere gli utenti in questo contesto.
>
> Lasciamo all'utente la possibilita' di "avere un default" :-)
>
>
>> Per quanto riguarda il "firefox di default" voglio ben sperare che sia
>> una scelta operata in base a dati statistici (debian ha il sistema opt-in
>> "popularity contest" che è di grande aiuto nella scelta delle
>> configurazioni di default) e non una scelta arbitraria di chi scrive il comps.xml.
>
> arg... non prenderei un cadavere (in avanzato stato di decomposizione) come punto di riferimento....
>
> in realta' i dati statistici sono inutili (vince sempre la scelta di default!!!!). Si possono fare delle selezioni mediante voto, ma anche in questo caso i dati sono inutili (gli utenti finali non votano... quindi la scelta rimane al "vertice")
>
> Il motivo per cui fedora funzione e' che ci sono le "persone giuste" (quasi sempre) ai vertici di "comando" (e quasi sempre "redhat"...)
>
> Persone che capiscono la necessita' del compromesso (leggi: "un giorno sara' una Red Hat Enterprise Linux..."), la complessita' di gestire una community cosi' grande, e la differenza che passa tra una distribuzione "economicamente ed eticamente sostenibile" (redhat/fedora), un hobby ben finanziato (ubuntu) e qualche tentativo maldestro di generare democrazia da asporto (debian)
>
>
>
>> Quindi.. stiamo parlando di due cose diverse..
>
> dipende sempre dal punto di vista che si decide di usare per guardarle. Nel dubbio: keep it simple!
> ;-)
>
> A presto
> ciao
>
> francesco
>
>



Proviamo a fare dei banali sillogismi.... :)

E ovvio che non si possa installare tutto il software disponibile in
un repo (WM, DM, browser etc etc etc ). Ci vorrebbero Giga e giga di
spazio, e si ingenererebbe una confusione totale. Inoltre, se è vero
che pochi programmi rendono tristo il sistema, troppi programmi da
subito, possono spaventare i nuovi utenti.

E quindi ovvio che una scelta vada fatta.... e qui che entra in gioco
la "DISTRIBUZIONE". Come il buon Pat. insegna, si tratta di compiere
delle scelte, sui pacchetti, sul formato, sulle opzioni di
compilazione etc etc etc. Alcune di queste scelte sono ovviamente
difficilmente controvertibili, ma alcune, ad esempio, la scelta di
determinati pacchetti al posto di altri, possono essere modificate
dall'utente.


Di fatto però, il "mercato" che Fedora vuole intaccare (non
neghiamolo, lo stesso di Ubuntu), è quello dei "new user". Utenti che
in taluni casi, non hanno neanche visto Windows.

E' ovvio che si cerchi di fare la scelta più "General Porpouse"
possibile. Tale scelta, condivisibile o meno, porta a fare delle
ulteriori scelte in favore della "semplicità" di scelta da parte di
chi non ha mai visto niente.

L'idea di fondo è sempre quella di Ubuntu alla fine (anche se
realizzata un pelo meglio); "intanto impara con questo, che poi,
quando sarai più bravo, ti metterai quello che vuoi".

Seguendo da un po' i passi fatti dallo sviluppo di Fedora, direi che
non è un mistero che siano più concentrati su Gnome che su KDE (che
pure io uso in Fedora 11)... per loro valutazioni interne, ne fanno il
sistema di "principale attenzione" e su cui puntare di più.

In altre parole si traccia una "linea", che tutti gli utenti, anche
quelli provenienti da altre distro (ubuntu in testa), possano seguire.

Giusto o sbagliato che possa sembrare, si può dire che, in un
"mercato" (virgoletto questo termine perchè mi piace poco) di "new
user", delle certezze sin da subito, per quanto possano essere
"limitative" ed in taluni casi sbagliate, aiutano nel percorso di
diffusione, e per certi versi, quasi di "standardizzazione".

Magari, unico punto su cui potrei concordare, che in effetti, potrebbe
essere maggiormente visibile. Magari nella pagina Get Fedora
potrebbero metterle entrambe, con accanto due o più screeshot in grado
di dare una prima idea approssimativa di cosa si parli al nuovo
utente.

Ovviamente qui mi riferisco a solo Gnome e KDE.... per versioni XFCE,
LXDE o similari, e bene, almeno al momento, che un'utente se la
cerchi, perchè già consapevole di cosa cerchi.


In altre parole, giusto o sbagliato che sia, è bene che si trovi una
linea "di comunicazione" relativamente standard da dare in pasto alle
masse. Per le peculiarità e le skill, c'è sempre tempo.

Alex.
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Alexjan Carraturo
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Fedora Ambassador: Axjslack
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